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Auser Biella, con i giovani contro il digital divide e l’isolamento delle realtà montane.

Attraverso la digitalizzazione si punta a far uscire le realtà montane dall’isolamento. A Valdilana, Pray e Vigliano sono attivi tre sportelli informatici grazie al contributo economico dell’Unione montana del Biellese Orientale. «Sono previsti tre punti informatici dove le persone, in genere anziani e pensionati, possono trovare computer per sbrigare tutti i tipi di pratiche – ha spiegato Paolo Chioso, presidente Auser Valsessera -. Obiettivo: vincere il “divario digitale” che colpisce soprattutto la terza età». In queste sedi ci saranno alcuni studenti delle scuole della zona, per ora del Liceo Cossatese e del Bona, che, dopo una formazione svolta in classe, aiuteranno gli anziani a creare la casella di posta elettronica, accedere grazie allo spid a determinati servizi in rete e tutto ciò che è social e online. I ragazzi saranno poi assistenti dei docenti che svolgeranno i corsi veri e propri di informatica. «Daremo continuità a un lavoro che arriva da lontano, facendo un ulteriore passo in avanti in termini di coinvolgimento dei soggetti del territorio – spiega la referente del progetto, Alice Ronchi -.Non vogliamo solo creare dei momenti di aiuto e/o consulenza per anziani in difficoltà di fronte alle nuove tecnologie. L’idea è di creare una vera e propria rete sociale». E ancora, specifica Ronchi: «L’importante novità di quest’anno è che l’Auser si farà carico di andare a prendere gli iscritti ai corsi a casa, grazie al lavoro dei volontari».
Fonte: La Stampa

Auser nazionale sottoscrive l’appello della Rete Italiana Pace e Disarmo “Israele-Palestina: fermiamo la violenza, riprendiamo per mano la Pace

L’APPELLO
Condanniamo l’ignobile e brutale atto di aggressione di Hamas contro la popolazione civile Israeliana, contro anziani, bambini, donne, in spregio di ogni elementare senso di umanità e di civiltà, alla quale si è aggiunta la barbara pratica della presa di ostaggi. Siamo di fronte alla violazione di tutti i trattati e le convenzioni internazionali, volti a salvaguardare le popolazioni civili dalle guerre e da ogni forma di occupazione. Non vi è giustificazione alcuna per l’operato di Hamas, neppure la disperazione e l’esasperazione del popolo Palestinese, vittima da decenni dell’occupazione, della restrizione delle libertà, della demolizione delle case, dell’espropriazione dei terreni e delle continue provocazioni delle frange radicali della destra israeliana e dei coloni può trovare una risposta nell’azione terroristica e militare. La nostra condanna contro ogni forma di violenza, di aggressione e di rappresaglia contro la popolazione civile, sia Palestinese, sia Israeliana è assoluta. Hamas deve immediatamente rilasciare gli ostaggi e cessare le ostilità per il bene del popolo palestinese.
Israele non deve reagire con la sua potenza militare contro la popolazione della Striscia di Gaza o usare metodi di rappresaglia come togliere cibo, luce, acqua ad una popolazione anch’essa ostaggio della violenza scatenata da Hamas, senza vie di fuga ed impossibilitata a proteggere le famiglie, i bambini e gli anziani.
Il 7 ottobre segna una radicale svolta militare, di guerra, che porterà nuove vittime e nuovo odio senza risolvere le cause che, da quasi un secolo, travolgono la popolazione e la terra di Palestina e d’Israele. E’ evidente per di più il rischio imponderabile del conflitto che potrebbe travolgere il Medio Oriente. Solo con il rifiuto della guerra e della violenza possiamo tutti impegnarci per costruire giustizia, rispetto per i diritti di autodeterminazione delle due popolazioni, riparazione, convivenza, pace giusta e duratura.
Ci appelliamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite affinché assuma la propria responsabilità di organo garante del diritto internazionale chiedendo alle parti l’immediato cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri, il rispetto del diritto umanitario per evitare ulteriore spargimento di sangue, con l’impegno di convocare, con urgenza, una Conferenza di pace che risolva, finalmente, la questione Palestinese applicando la formula dei “due Stati per i due Popoli”, condizione che porrebbe fine all’occupazione Israeliana ed alla resistenza armata Palestinese, ristabilendo così le condizioni per la costruzione di società pacifiche e democratiche”.
Noi, come componenti della società civile italiana ed internazionale, siamo pronti a fare la nostra parte per sostenere il cammino della pace ed invitiamo le autonomie sociali Palestinesi ed Israeliane a schierarsi chiaramente per la fine della violenza, per il rispetto reciproco e per il reciproco diritto di vivere in pace e liberamente nel proprio stato.
Per questo lanciamo un appello alle associazioni e movimenti Palestinesi ed Israeliani a manifestare insieme, in Terra Santa, sfidando chi invece vuole distruggere con la violenza, con l’aggressione, con l’occupazione e l’assedio, il diritto dell’altro, la possibilità della convivenza e di un futuro di pace e di benessere per tutto il Medio Oriente.

Di seguito link dell’appello con l’elenco delle organizzazioni:
https://retepacedisarmo.org/2023/israele-palestina-fermiamo-la-violenza-riprendiamo-per-mano-la-pace/